Dott. Matteo Ferradini
LA TEORIA DI RIFERIMENTO
L’APPROCCIO COGNITIVO EVOLUZIONISTA
La prospettiva cognitivo-evoluzionista permette di avvicinare e comprendere numerosi problemi legati alla sofferenza emotiva della persona e alla sua cura con l’idea centrale di un fallimento della regolazione delle emozioni. Due sono i principi che contraddistinguono questo approccio:
• l’idea evoluzionista che l’uomo possieda diverse disposizioni innate alla relazione, da cui emergono diversi sistemi motivazionali interpersonali su base innata, regolati e caratterizzati da emozioni specifiche
• L'idea di base del cognitivismo per la quale l’attività mentale è primariamente rivolta alla costruzione e all’organizzazione della conoscenza.
In questa ottica, l’obiettivo principale della psicoterapia è restituire alla persona la capacità di riconoscere il valore ed il senso della propria e altrui esperienza emozionale…in tutti quei contesti relazionali in cui la coscienza di sé prende forma ed emerge… (Liotti G.)
Le diverse condizioni patologiche, depressione, ansia, disturbi del comportamento alimentare, le fobie, derivano in fondo dal mancato riconoscimento, nell’esercizio di questa funzione primaria di autoconoscenza, delle proprie emozioni e di quelle dell’altro…
Questa prospettiva fornisce alla psicoterapia un carattere fortemente interpersonale e la lega profondamente all’epistemologia evoluzionista, al progresso delle neuroscienze , ai dati sperimentali e clinici della teoria dell’ attaccamento e della psicologia evolutiva.
In questo modo, questo indirizzo della psicoterapia cognitiva entra a pieno titolo tra quegli approcci psicoterapeutici più moderni organizzati intorno ad un paradigma relazionale, che condividono quindi la natura relazionale della mente e del suo sviluppo…e il ruolo sovraordinato della relazione nel trattamento… e grazie al felice incontro con la teoria dell’attaccamento consente scambi fruttuosi e contaminazione di principi teorici e tecnici con altri orientamenti psicoterapeutici…(Farina B. - Liotti G.)